venerdì 27 agosto 2010

Internet: narrazione o dissolvimento?

C'è un bellissimo articolo di Pino Longo nel numero di Giugno 2010 della rivista trimestrale di scienze e storia Prometeo su come l'Interazione uomo-Internet si riflette sull'attività narrativa dell'uomo.

Pino Longo, scrittore, teorico dell'informazione e saggista scientifico, sostiene che grazie alle tecnologie digitali la "narrazione riacquista quella che è preumibile fosse la sua multiformità ( o multimedialità) primitiva, a lungo imbrigliata nello stretto pertugio della parola. Non si tratta di rinunciare alla parola, del resto non potremmo, ma di allargare quel pertugio, recuperando, tra l'altro, le tante dimensioni non lineari del tempo. E' come si andasse verso una forma totale, inconcepibile e vertiginosa di teatro".

Questo possibile recupero di una dimensione multimediale della comunicazione non è però privo di problemi.

Longo si interroga soprattutto su quali sono le storie, i miti delle origini, le parabole che i "nativi digitali" possono costruirsi per narrarsi, per giustificare a se stessi la propria esistenza e per anticipare il proprio futuro.
In altre parole, se la necessità di narrare e farsi narrare storie è condivisa da ogni essere umano, ci accompagna dalla nascita alla morte e se questo infinito narrare ha lo scopo di costruire l'identità e il senso che attribuiamo al mondo, quali sono le conseguenze della bulimia comunicativa di cui è affetto il pubblico tecnologizzato su queste indispensabili funzioni del raccontare e del raccontarsi?

La risposta di Pino Longo lascia in realtà aperta la discussione : "I blog, i chat, i forum, le reti sociali e così via", conclude Longo, " sono i semi embrionali di un nuovo tipo di narrazione fondativa su cui possiamo solo congetturare, oppure uno sconclusionato e casuale rumore di fondo in cui si sta dissolvendo ogni residuo narrativo?"

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