venerdì 9 luglio 2010

Il ricercatore del XXI secolo? Lavori in corso

"L'identità dello scienziato moderno è, in qualunque senso possibile, un work in progress", scrive Steven Shapin.
Come definiscono i ricercatori contemporanei il loro lavoro e le loro funzioni? Cosa c'è in comune col passato e cos'è nuovo nel mestiere dello scienziato?
Shapin ha da poco pubblicato Never Pure, un libro in cui esamina i cambiamenti nella figura e nelle funzioni degli scienziati.
Nel suo articolo su Seed uscito oggi riprende in modo sintetico le tesi del volume attraverso una prospettiva storico-sociologica dei rapporti tra scienza e società.
Nella società della conoscenza, l'opinione pubblica, a detta di Shapin, apprezza sempre di più l'identificazione fra gli scopi della scienza e quelli del business e dell'impresa privata.
Se ha ragione, e casi come quello di Craig Venter sono una prova a suo favore, il cambiamento rispetto allo scienziato che fa ricerca per amore della verità e della conoscenza, non è da poco.
Non mancano i rischi. Due su tutti: non si fa più ricerca su questioni ritenute poco utili; c'è una progressiva perdita di credibilità dell'autonomia e dell'integrità della scienza.
La questione è però aperta: qualcosa di profondo sta cambiando e cambierà ma non si sa bene ancora verso cosa.

Nessun commento:

Posta un commento