mercoledì 17 febbraio 2010

In Cina gli scienziati pubblicano "ad ogni costo"

Ritmi e concorrenza ai limiti delle possibilità umane determinano qualche crepa nel sistema scientifico-accademico cinese. Chi è disperato perché non riesce a pubblicare quanto dovrebbe secondo gli standard necessari a fare carriera, ricorre a diversi tipi di frodi. Dal ghostwriting, al "paper brokering" in cui gli autori si rivolgono ad agenzie specializzate per vedere aumentate le loro possibilità di pubblicare su riviste prestigiose, fino all'elargizione di premi da parte di riviste che non hanno i titoli per darli, il commercio legato alle pubblicazioni scientifiche taroccate è aumentato di cinque volte negli ultimi due anni.
Lo afferma una ricerca condotta da Shen Yang, uno studioso cinese di managment editoriale impegnato da anni nella lotta alle frodi scientifiche nel suo paese, riportata da Scidev.net.
Credo che la lettura dell'articolo sia istruttiva per chi crede ancora che le norme che regolano il funzionamento istituzionale della scienza siano quelle descritte da Merton. Se mai è stato così, la scienza del XXI secolo ha poco a che fare con quelle norme. Il caso cinese insegna.

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