venerdì 4 giugno 2010

All'Aquila c'è stato un problema di comunicazione

La procura dell'Aquila ha emesso sette avvisi di garanzia nei confronti della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi. L'ipotesi di reato è di omicidio colposo per "mancato allarme".
Ovviamente riscoppia la polemica sulla possibilità di prevedere i terremoti. E' una polemica sterile. Non è questo il punto.

La questione è chiedersi cosa dire, come dirlo, a chi dirlo nella situazione di rischio in cui si sono trovati i tecnici della protezione civile.
Giustino Parisse, secondo quanto riportato da il Centro, sostiene che il problema "non è se il terremoto si può o meno prevedere. La questione è che il messaggio uscito da quella "famosa" e vorrei aggiungere (col senno del poi) tragicomica riunione era: aquilani state tranquilli prima o poi le scosse finiranno."

I cittadini duramente provati dal terremoto si lamentano della mancanza di informazione e comunicazione trasparente. Si lamentano del fatto che non sono stati considerati punti di vista diversi da quelli tecnico-scientifici.

Senza entrare nel merito delle responsabilità che verranno accertate dalla magistratura non si può dire che mettere sotto il tappeto le voci discordanti abbia sortito gli effetti sperati di rassicurazione.

La Protezione civile ha fatto affidamento a una nozione di fiducia molto fragile in una società aperta e mediatizzata. Hanno pensato che rassicurare la popolazione facendo appello a un'expertise scientifica considerata indiscutibile fosse sufficiente ad avere il sostegno pubblico nei confronti delle scelte molto difficili che hanno dovuto effettuare.

Per avere credibilità l'expertise da sola non è sufficiente. La credibilità si conquista anche con la fiducia, con una combinazione tra expertise e fiducia.

La crisi di credibilità degli scienziati implicati nella vicenda del terremoto ci permette di dare una chiave di lettura dell'intervento della magistratura, difficilmente spiegabile altrimenti all'interno della polemica: è possibile/non è possibile prevedere i terremoti.

La crisi di credibilità sottolinea i diversi aspetti del concetto di epistemologia civica elaborato da Sheila Jasanoff. Un concetto che include la combinazione dei modi in cui la conoscenza è presentata, testata, verificata e utilizzata nell'arena pubblica.

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