martedì 28 settembre 2010

Scienza e giornalismo partecipativo al Festival di Internazionale (2)

Svolgo il secondo punto della scaletta che mi sono promesso di rispettare per l'intervento che farò fra qualche giornao al Festival di Internazionale a Ferrara, nell'ambito dell'incontro su Scienza e giornalismo partecipativo.

La scaletta è la seguente:

1. Il giornalismo scientifico è in crisi? E le sue difficoltà sono dovute alla rete?
2. Norme e convenzioni del giornalismo scientifico tradizionale
3. Difficoltà del giornalismo scientifico tra new e old media
4. Iniziative innovative
5. Il giornalismo scientifico dei prossimi anni tra "nuovo giornalismo" ed evoluzione dei rapporti tra scienza e società.

Punto 2. Norme e convenzioni del giornalismo scientifico tradizionale

Di scienza sui giornali si scrive fin dalla loro invenzione e ancora di più quando questi si affermano come principale espressione della cultura popolare. La comparsa di una nuova figura redazionale, rispettata e specializzata nel riportare i fatti della scienza è però lenta e successiva.

La notizia scientifica acquista lo status di un genere giornalistico riconoscibile solo verso la fine della Prima Guerra Mondiale. Durante gli anni '30 del Novecento si costituiscono le prime associazioni di professionisti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. A partire dal mondo anglosassone si definisce un modello di norme, convenzioni, pratiche e relazioni che si diffonde con successo in tutto il mondo e rimane incontrastato grosso modo fino agli anni '60 del Novecento, quando in seguito alle istanze dei movimenti pacifisti, ambientalisti e antimilitaristi iniziano a essere raccontati gli aspetti controversi dello sviluppo scientifico.

Nonostante da più di quarant'anni due modelli di giornalismo scientifico si contendano la scena, ancora oggi prevale l'immagine del giornalista scientifico il cui ruolo è quello di fornire un aiuto nel promuovere i benefici della scienza e della tecnologia in nome di un complessivo progresso sociale. Da tale approccio derivano le ragioni per cui un fatto scientifico diventa notiziabile, i "valori notizia" del giornalismo scientifico, vale a dire le modalità attraverso cui alcuni fatti del mondo della scienza, e non altri, trovano spazio sui media.

In sintesi la figura del giornalismo scientifico e del giornalista scientifico tradizionali possono essere così descritte:

a) Funzioni: i giornalisti scientifici devono promuovere un'immagine positiva della scienza e della tecnologia, sono portavoci della Verità al servizio della modernità; il loro compito è di tradurre e di spiegare la scienza riducendo al minimo le distorsioni da un ideale conoscitivo. Fare inchieste e analisi non rientra nei loro compiti. Poco spazio viene lasciato al "perché" gli scienziati fanno il loro lavoro;

b) Pratiche: simbiosi con la comunità scientifica; allineamento con i ritmi della scienza da coprire; autonomia e distinzione dalle altre componenti delle redazioni giornalistiche;

c) Fonti: gli scienziati e le riviste scientifiche, soprattutto quelle con alto impact factor (Nature e Science);

d) Criteri di notiziabilità: attendibilità delle fonti; fascinazione e distanza dalle preoccupazioni quotidiane ad esempio per fisica, astronomia, geologia; conseguenze sulla salute umana per le scienze della vita; importanza dell'impresa conoscitiva in generale e delle ricadute positive dell'avanzamento della conoscenza scientifica per la società;

e) Cornici: le cornici sono strategie impegate dai giornalisti per rendere un fatto significativo agli occhi dei lettori. Le cornici organizzano le idee, danno enfasi ad alcuni aspetti e meno ad altri, vengono definite in modo da risuonare con il backgorund di valori, aspettative e orientamenti dei diversi pubblici, permettono una rapida identificazione delle ragioni per cui una questione è importante, chi può essere il responsabile e per capire ciò che andrebbe fatto.
Il processo di costruzione delle cornici è frutto di negoziazioni attraverso cui si decide ad esempio la posizione, il titolo, le didascalie, le immagini che devono accompagnare un articolo. Diversi attori partecipano alla definizione delle cornici, tra cui giornalisti, redattori, editori, fonti. Complessivamente le cornici hanno una conseguenza non solo nella scelta di quali affermazioni o fatti espressi dalle fonti vegnono selezionate come notiziabili, ma anche nelle convenzioni narrative con cui le notizie sono riportate e nelle possibili conseguenze sulla percezione pubblica.
Nel giornalismo scientifico tradizionale, le convenzioni narrative con cui vengono coperte la scienza e gli scienziati sono: inaccessibilità, superiorità morale, distanza dalla cose ordinarie degli scienziati; la scienza come prodotto finito, le scoperte scientifiche come risultati certi e oggettivi; la scienza come strumento potente di trasformazione sociale e culturale; rapporto causale fra scienza e tecnologia; lo scienziato come figura solitaria, disinteressato e appassionato cercatore della verità.

Queste forme, convenzioni e pratiche hanno generato un certo numero di problemi classici del giornalismo scientifico a cui se ne sono aggiunti dei nuovi sia per l'evoluzione dei rapporti tra scienza e società che per l'emergere delle tecnologie digitali. Questo è l'argomento che tratterò nel terzo punto del mio intervento.

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