giovedì 11 marzo 2010

Editoria accademica: gli studi letterari scoprono l'open access

Sulla Rivista dei Libri del mese scorso, Claudio Giunta fa un esame dettagliato dei costi di alcune riviste accademiche di letteratura contemporanea, di filologia classica e analisi dei testi. Alcuni dati sono davvero sorprendenti: la rivista Studi Novecenteschi ha subito un incremento dal 2000 a oggi del 438,3%. Quaderni urbinati di cultura classica del 1290%, sempre dal 2000 a oggi. Evidentemente c'è qualcosa che non va.
Giunta, nella conclusione del suo articolo, invita all' open source. L'articolo mette in evidenza tutta l'arretratezza di un settore dell'accademia italiana rispetto alle trasformazioni nella comunicazione tra esperti.
Giunta ha avuto il merito di porre la questione in un contesto molto paludato, ma la discussione sull' open access e sul ruolo degli editori è sviluppatissima e in altri settori, tipo la fisica delle particelle. Anche in Italia ci sono esperienze assolutamente d'avanguardia. Si pensi ad esempio a Jhep, la rivista di fisica delle alte energie con l'impact factor più alto al mondo in questo settore, competamente on-line, con pratiche innovative di pubblicazione, processi di peer-review, possibilità di lettura, interazione con editori e con archivi aperti.
La rivista è di proprietà della Sissa di Trieste, l'istituzione per cui lavoro.

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