venerdì 19 marzo 2010

Saperi, informazione e poteri nel XXI secolo: quale ruolo per scienza e tecnologia?

Si chiama Saperi e poteri. Informazione e cultura nella network society un libretto della casa editrice Egea frutto di un incontro svolto poco più di un anno fa alla Bocconi di Milano. Ospite d'onore Manuel Castells. Si discute dell'evoluzione del processo di formazione dell'opinione pubblica nella network society , del ruolo e del successo di chi opera nei settori della produzione e comunicazione delle conoscenze.
Castells introduce il concetto di auto-comunicazione di masa come forma di contrasto al potere incarnato dai media tradizionali. L'auto-comunicazione di massa prodotta in Internet è di massa perché tramite la rete può raggiungere un'audience globale; è multimodale perché la digitalizzazione dei contenuti consente la rielaborazione dei contenuti in qualunque forma; auto-prodotta per quanto riguarda i contenuti; auto-diretta nell'emissione, scelta in modo autonomo.
Michele Salvati, uno degli studiosi che partecipa alla tavola rotonda, commenta il concetto di self mass communicationdi Castells: i processi di auto-comunicazione di massa basati su un uso interattivo e orizzontale degli strumenti informatici permette la costruzione di gruppi d'opinione e di controinformazione che si oppongono al potere di mind framing dei gruppi politici ed economici consolidata. Poi dice, a pg. 55 del libro, che c'è un altro antidoto a questo tipo di potere: avere un buona scuola, avere mass media indipendenti, avere case editrici che mettano a disposizione i migliori risultati della ricerca "nelle materie più rilevanti per dibattere l'agenda politica: filosofia, storia, scienze politiche, sociologia, economia...".
Mi ha colpito in questo elenco la mancanza di un riferimento alla scienza, alla tecnologia, alla medicina. Probabilmente è una semplice svista che non esprime un difetto dell'autore.
Credo che nella discussione fra potere, sapere e comunicazione nel XXI secolo, la scienza sia uno degli argomenti su cui maggiormente si costruiranno i dibattiti pubblici. Come si inserisce l'informazione e il sapere scientifico-medico-tecnologico nelle discussioni come quelle fatte da Castells e altri studiosi intervenuti a Milano? Bisogna ragionarci, fare ricerca e stimolare confronti.

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