giovedì 25 marzo 2010

Pischiatria ed ereditarietà

Un paio di giorni fa ho moderato a Trieste una conferenza su Psichiatria ed eridarietà. concetti e rappresentazioni tra XIX e XX secolo. La relazione è stata di introdotta da Jean-Cristophe Coffin con introduzione di Mario Colucci.
La teoria della degenerazione assegna un ruolo decisivo all'ereditarietà nello studio delle malattie mentali. Si afferma a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Come mai proprio in quel periodo? Perché in quel periodo la psichiatria si allontana dal manicomio, rinuncia alla possibilità di curare e decide di aprirsi a un campo d'intervento così ampio e diffuso come la difesa scientifica della società?
La generalizzazione del potere psichiatrico, o meglio l'affermazione della sua dominante biopolitica, derivano dalla "patologizzazione del crimine" (vedi voce Degenerazione di Pierangelo Di Vittorio, Manifestolibri, 2006, pg. 103), da una nuova percezione sociale della "pericolosità".
Gli effetti della teoria della degenerazione sono:

1) Moralizzazione della famiglia (tecnologie del matrimonio utile, vantaggioso, ecc.)
2) Incurabilità della malattia mentale;
3) Razzismo;

La teoria della degenerazione è un tragico esempio delle possibili conseguenze sociali di un'ipotesi pseudo-scientifica che condiziona ancora molto la percezione pubblica delle malattie mentali.

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