sabato 6 marzo 2010

La nuova metrica del consumo delle news

Al centro di come sta cambiando il rapporto tra il pubblico e l'informazione c'è Internet. Lo conferma l'ultimo report del Pew Internet & American Life Project and the Project for Excellence in Journalism. Nel nuovo paesaggio dell'informazione non domina una singola piattaforma: circa il 46% degli americani ricava informazioni da un numero diverso di piattaforme mediatiche, che in una giornata tipo, oscilla fra quattro e sei. Solo il 7% si informa consultando un unico media.
Internet ha sconvolto il panorama del rapporto con le news determinando una nuova metrica di consumo da parte del pubblico. Il nuovo modo di consumare l'informazione è:

-portatile, il 33% di chi possiede un telefono cellulare accede alle informazioni leggendole sul display del telefonino;
-personalizzato, il 28% degli utenti Internet personalizza l'home page con poche fonti da cui ricava le informazioni, su argomenti a cui sono particolarmente interessati;
-partecipativo, il 37% degli utenti Internet contribuisce alla creazione di news, inserisce commenti o li diffonde tramite Facebook e Twitter;

Forse sono tutte cose che sospettavamo già, ma la ricerca serve anche a contestualizzare le impressioni, a raffinare il punto di vista. Di fronte ai nuovi scenari sul consumo delle news non può che ritornare pressante la domanda sul futuro del giornalismo.
Luca de Biase qualche giorno fa in un post recensiva un libro di Massimo Gaggi e Marco Bardazzi sulla crisi dei giornali, L'ultima notizia, edito da Rizzoli.

Luca ripropone una lettura su cui sono d'accordo:
La gran parte del lavoro dei media non è destinato a svelare verità nascoste ma a far funzionare la circolazione delle informazioni all'interno di sistemi di verità convenzionali.

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